Tratto da “Il Medico di Famiglia. Igiene e Salute”. Pacific Press Publishing Association, Brookfield, Illinois, 1923 - Capitolo IX - IV paragrafo -
Ogni medicina dev’esser accuratamente misurata. È meglio per questo di usare un apposito bicchiere misuratore. Non si pensi a null’altro quando si misura una medicina. Si legga prima l’etichetta sulla bottiglia, poi si scuota questa per bene per mescolarne il contenuto e si rileggano un’altra volta le relative istruzioni d’uso. Si sturi la bottiglia e, tenendo il bicchiere alzato all’altezza degli occhi, si versi in esso la dose voluta della medicina, avendo cura nel versare di tenere la bottiglia coll’etichetta in su, perché il liquido non le scorra sopra. Si tappi la bottiglia e si leggano per una terza volta le relative istruzioni prima di somministrare la medicina.
Le pillole, come le capsule, vanno presentate all’ammalato in un cucchiaino o piatto, e non con le dita. Le medicine in polvere sono generalmente messe sulla lingua, e ingoiate con un sorso d’acqua. Possono anche venire sciolte in un po’ d’acqua o di latte.
Se l’ammalato è inconscio, si deve introdurgli la medicina in fondo alla bocca per obbligarlo ad inghiottirla. Mai si deve mettere la medicina in polvere in bocca ad un ammalato inconscio, perché potrebbe soffocarlo.
Le medicine contenenti acido o ferro devono esser prese per mezzo di un apposito tubo, affinché non danneggino i denti.
I bicchieri, i cucchiai e i tubi vanno sempre accuratamente lavati dopo il loro uso.
Per somministrare olio di ricino, si sciacqui il bicchiere da usarsi in acqua freddissima, lasciandone un poco in fondo. Si versi dentro la quantità d’olio voluta e vi s’aggiunga altr’acqua fredda. Questa impedisce all’olio di aderire ai denti e alla lingua, ciò che rende quindi possibile il suo inghiottimento in un sorso.
Per dileguare il gusto dell’olio, si dia un arancio o un limone a succhiare.
Non si può mai andar troppo cauti nel preparare o somministrare una medicina. Non dar mai alcun medicinale preso da una bottiglia senza etichetta. Non si prenda mai o si dia alcuna medicina vuotata da una bottiglia, nel buio, anche se si è certi che non v’è altra bottiglia in tutta la casa. Non lasciare medicinali alla portata di bambini o deliranti. Si tengano i veleni in un luogo apposito, a parte da altri medicinali. Non lasciar mai disinfettanti in bicchieri; più d’una volta una soluzione d’acido corrosivo è stata scambiata per acqua e bevuta.
Se, per qualsiasi ragione, è stata omessa la somministrazione di una medicina, non si tenti di compensare tale omissione accrescendo la dose seguente.
Commento
Anche se la terapia farmacologica ha subito una vera e propria rivoluzione nel corso dell’ultimo secolo, la lettura di queste sintetiche raccomandazioni sulla somministrazione dei farmaci costituisce una preziosa lezione di metodologia. L’affermazione “non si può mai andar troppo cauti nel preparare o somministrare una medicina” dovrebbe campeggiare all’interno di ogni guardiola. Ancora una volta nessun dettaglio viene trascurato e il rispetto per il paziente è massimo. Prova ne è il fatto che si ricorda all’infermiere che “le pillole, come le capsule, vanno presentate al paziente in un cucchiaino o in un piatto, e non con le dita”.
Questa regola, oggi ampiamente disattesa, merita di essere ricordata. Siamo colpiti anche dalla solennità e dalla descrizione quasi coreografica delle stesse gestualità che l’infermiere deve compiere nel somministrare il farmaco in un contesto di massima concentrazione sottolineato dall’esortazione: “non si pensi a null’altro quando si misura una medicina”.
Antonella Moretti