NURSING REUMATOLOGICO

L’infermiere analizza i bisogni, gestisce l’attuazione dei percorsi assistenziali,
di prevenzione ed educazione terapeutica

Le cause della gotta
Sulle cause della gotta si sono registrate, nel corso dei secoli, le ipotesi più fantasiose. I rapporti tra gotta ed acido urico vennero intuiti per la prima volta da Murray Forbes nel 1793. L’acido urico era stato scoperto da Scheele e Bergman quindici anni prima nei calcoli vescicali e nell’urina umana.
Quattro anni dopo la pubblicazione degli scritti di Murray Forbes, fu Wollaston a rilevare la presenza di acido urico nei depositi articolari dei gottosi. In seguito a questa scoperta la dottrina “uratica” della gotta andò acquistando rapidamente favore anche se per lungo tempo si registrarono sul tema orientamenti alquanto diversi. L’importanza del potus e degli eccessi venerei trova mirabile, sintetico riconoscimento in questi versi di Edilo (270 a.C.), che così canta: “La figlia di Bacco, il re del vino, che toglie le forze, e di Afrodite, la regina dell’amore, che toglie le forze, è la gotta, che toglie le forze”. Il rapporto tra gotta ed attività sessuale ha attirato l’attenzione dei medici di varie epoche. Specie nel XIX secolo, era diffusa la convinzione che l’attacco di gotta non potesse essere spiegato altrimenti che come espressione di una irritazione meccanica legata all’atto sessuale notturno. In fondo, questa teoria poteva rappresentare una vera e propria quadratura del cerchio: la gotta non colpiva le donne ma gli uomini solo dopo la maturazione puberale, insorgeva nella seconda metà della notte, improvvisamente (il gottoso si coricava in perfetta salute e, dopo qualche ora, al cantar del gallo, si scatenava l’attacco violentissimo) e, almeno all’inizio, tendeva alla remissione spontanea.
Non sorprende perciò che essere colpiti dalla gotta potesse rappresentare un problema non trascurabile per monaci e sacerdoti, che erano indotti a non ammettere di essere affetti da una malattia così imbarazzante.
Di certo la gotta, per secoli, è stata appannaggio quasi esclusivo delle classi dominanti. La gotta è da sempre considerata una malattia delle persone particolarmente brillanti. Probabilmente l’umanità deve molto ai gottosi, se si pensa che l’elenco di coloro che ne hanno sofferto comprende Alessandro Magno, Ovidio, Marziale, Carlo Magno, Galileo, Milton, Carlo V, Goethe, Leibniz, Rubens, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Lorenzo il Magnifico, Newton, Darwin, Marx. Al di là delle osservazioni storiche, la relazione fra gotta e intelligenza emerge anche da uno studio pubblicato sul Journal of Medical Genetics, da cui risulta che fra gli appartenenti al MENSA, il club dei soggetti superintelligenti, vi è un incremento statisticamente significativo di due condizioni:
la gotta e la miopia. Come spiegare questa associazione? Fra i possibili fattori da considerare vi è la curiosa analogia fra la formula di struttura della caffeina e quella dell’acido urico (l’acido urico è una metilxantina). Pertanto, un paziente con elevati livelli di uricemia si verrebbe a trovare in una condizione analoga a quella di chi è costantemente esposto agli effetti neurostimolanti della caffeina.