I pazienti dovrebbero poter interagire con l’infermiere allo scopo di migliorare il livello di comunicazione, la continuità e la soddisfazione del percorso assistenziale.
Commento
“Comunicazione” è la prima parola chiave di questa raccomandazione. Ciò non ci deve sorprendere, in quanto sappiamo molto bene quanto sia importante per una persona malata sentirsi accolta, rispettata ed ascoltata. Molti studi clinici hanno evidenziato che gli infermieri riescono ad avere una comunicazione più confidenziale con i malati, a facilitare l’accesso ai servizi, a garantire la continuità nelle cure, a dare consigli e suggerimenti utili per vivere con meno disagio la propria condizione di malattia.
Un bravo infermiere deve essere molto attento a gestire la comunicazione con il paziente in modo tale da creare una relazione serena, empatica, di reciproca fiducia ed una forte alleanza. Ciò non risulta sempre agevole, dal momento che ogni paziente ha un proprio, particolare vissuto di malattia, unico ed irripetibile. Una naturale attitudine ad interagire con gli altri ed un percorso formativo mirato sono gli ingredienti essenziali per una buona comunicazione infermiere-paziente.
E’ chiaro che occorre un grande impegno da parte dell’infermiere per collocarsi nell’ottica di questa nuova strategia assistenziale.
La garanzia della continuità del percorso assistenziale è indispensabile nei pazienti con artrite reumatoide. Gli infermieri risultano più facilmente “accessibili” da parte dei pazienti rispetto ai medici e possono garantire a loro volta un più facile accesso ai servizi. Questa azione di coordinamento e di “case management” risulta strategicamente essenziale e riveste un ruolo fondamentale anche per abbattere il cosiddetto fenomeno della “litigation”, che inevitabilmente si manifesta quando pazienti con criticità diverse non riescono a contattare il medico “case manager”.
Anche in medicina, la “customer satisfaction” costituisce un ottimo indicatore della qualità del servizio erogato. Quindi, quando il paziente è soddisfatto dell’assistenza ricevuta ciò significa che il percorso assistenziale ha garantito al paziente un buon livello di qualità.
Il livello soddisfazione del paziente è condizionato prevalentemente dal tipo di informazione ricevuta, dal grado di empatia, dall’organizzazione dei servizi. Quando le diverse tappe del percorso assistenziale dei pazienti con artrite reumatoide vengono gestite dall’infermiere il livello di soddisfazione è superiore rispetto a quello rilevato quando sono altre figure professionali a gestire il percorso (medici inclusi). Le esperienze condotte negli ambulatori gestiti dagli infermieri hanno dimostrato che vi è una buona percezione della qualità e della continuita del processo di “care”.
Antonella Moretti.