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Incredibile ma vero!
Un paziente nel corso dell’anamnesi, riferisce al medico, in presenza dell’infermiere coordinatore, di essere allergico all’amoxicillina.

 

Nonostante la pronta segnalazione da parte del paziente, il farmaco viene prescritto e successivamente somministrato in sala operatoria da una infermiera. In pochi secondi il paziente muore.

Anche se in un primo grado di giudizio entrambi gli infermieri erano stati assolti, in appello è stata confermata solo l’assoluzione all’infermiera che ha somministrato il farmaco in sala operatoria. L’infermiere coordinatore è stato invece ritenuto colpevole per la sua “specifica posizione di garanzia, tenuto conto, in particolare, della qualifica professionale di vertice rivestita dall’imputato, onerato di precisi doveri sinergici di organizzazione, di gestione, di sovraintendimento e di segnalazione”.

La sentenza di condanna per omicidio colposo all’infermiere coordinatore per non aver segnalato l’allergia che era stata riportata in anamnesi dal medico… fa venire i brividi per le seguenti ragioni:

  • La classe dei farmaci ai quali il paziente era allergico era stata chiaramente riportata  anche sulla scheda unica di terapia;
  • Non è stato contemplato l’errore medico;
  • L’infermiere che ha somministrato è stato esonerato da ogni responsabilità;
  • Come ben sottolinea Luca Benci, firmatario dell’articolo, “il processo di somministrazione dei farmaci deve essere portato avanti dall’infermiere in modo “non meccanicistico”(ossia misurato sul piano di un elementare adempimento dei compiti meramente esecutivi)” bensì  come “forma di collaborazione con il personale medico orientata in termini critici”. Ciò vuol dire che laddove l’infermiere maturi dubbi o perplessità rispetto alla correttezza della prescrizione, ha il dovere, prima ancora di somministrare il farmaco, di condividerli e chiarirli con il medico che li ha prescritti.

(Tratto da www.quotidianosanità.it, “Cassazione. Paziente muore per farmaco sbagliato. Confermata condanna per omicidio colposo a “”infermiere coordinatore che non aveva segnalato allergia riportata nell’anamnesi”, 12 Febbraio 2015)