La diagnosi di artrosi si basa sulla storia clinica, su un accurato esame obiettivo e soprattutto sulle diverse metodiche di diagnostica per immagini, che vanno dalla radiologia tradizionale alla ecografia, alla risonanza magnetica. Una attenta valutazione delle caratteristiche della sintomatologia dolorosa è fondamentale soprattutto negli stadi iniziali di malattia. Il dolore artrosico iniziale è un dolore innescato o amplificato da stress meccanici diretti sull’articolazione e, più in generale, dal sovraccarico funzionale intenso o protratto. La caratteristica fondamentale del dolore artrosico iniziale è la rapida attenuazione con il riposo.
Solo con l’evolvere del danno anatomico il dolore diviene più costante fino al punto di ostacolare le comuni attività della vita quotidiana. In questa fase si associa frequentemente una sorta di rigidità dolorosa nella ripresa dei movimenti dopo un periodo di riposo. Nelle fasi più avanzate il dolore diviene sordo e costante con episodi di intensa riacutizzazione talora ad impronta francamente infiammatoria. La diagnosi di artrosi è generalmente tanto più facile quanto più avanzato è il danno anatomico.
Ma il problema è che tanto più il danno anatomico è avanzato tanto meno risulta efficace la strategia di prevenzione e/o di rallentamento della progressione di malattia. Dobbiamo quindi sempre più orientarci verso l’individuazione di specifici fattori di predisposizione all’artrosi, anche in persone asintomatiche.